lunedì 6 gennaio 2020

Il Carillon

di Sandro D. Fossemò






E' caduta la neve, in una deserta roccaforte.
Le campane  di una chiesa del borgo sono morte,
quando diffondono un suono artificiale e  smorto.
I pannelli luminosi  mi osservano con un  bagliore irreale.
I fanali delle auto non illuminano il tunnel dell'irrealtà. 
I lampioni attendono come spettri solitari,
l'arrivo di freddi passanti in tetri sentieri.
Da questi muri m'isolo volentieri.

Un'improvvisa interruzione di corrente
mi lascia in un buio opprimente,
senza l'oscurità splendente.
Con una candela frugo sotto l'albero di Natale, 
dove  tra i regali scopro un dono misterioso e originale,
che custodisce una sorpresa fenomenale.
Ho ricevuto... un antico carillon, con una melodia celestiale.
Nella Notte Santa un angelo è venuto a trovarmi,
perché dalla malinconia  vuole liberarmi.
Come per incanto le lampadine tornano a brillare, 
con un suono cristallino che tutto sembra far vibrare,
in un universo di cristallo che sta lì ad ascoltare.
La limpida   sinfonia del carillon suscita  armonia e stupore,
fino a penetrare profondamente nel mio cuore.


Quando la stella cometa mi conduce alla finestra lucida,
ammiro lo scintillio dei fiocchi di neve  tra le ombre,
dove comprendo che dentro di noi  c'è una  luce vivida,
precipitata nelle tenebre.

Una fontana ghiacciata   splende in una purezza eterna,
che accende l'anima come una magica lanterna.
Un  radioso  luccichio avvolge  un'armatura medioevale,
che si espande come una fiamma bianca nell'inverno glaciale.







Poesie per Natale 
Poesia  gotica

Nessun commento:

Posta un commento