mercoledì 10 febbraio 2016

Lo Spaventapasseri

di Sandro D. Fossemò






Uno spirito 
sorveglia la collina
e troneggia  sulle
  zucche arancioni.

Sul far della sera,
la luna sovrasta le nubi
come un ostile pianeta.



Lo spaventapasseri
domina l'autunno
in quell'impetuoso vento,
che scuote i rami secchi
e ulula qua e là,
tra i ruderi
di antiche ville.

Le foglie cadute  
danzano morte
davanti  una 
finestra fatiscente,
che fa da  cornice 
al solitario 
guardiano dell'orto.

Un vetro
nella ragnatela
specchia un  teschio,
con un grosso
cappello di paglia.

Aride ossa nascoste
in una giacca d'epoca rossa,
lacerata sul costato.


Nelle viscere notturne,
un corvo si posa
 accanto alla sua spalla.
Scruta con  neri
occhi lucenti
un nido nascosto
nella cavità orbitaria.
Piccole e innocue creature 
sono ignare della morte
che incombe.

Infastidito
dalla pioggia improvvisa,
l'immondo uccello
riprende il viaggio verso l'inferno.
Dall'abisso del firmamento,
il corvo grida rauco:"Domani,domani!".

Sui rami gocciolanti,
le foglie piangono accanto
allo spaventapasseri,
che  eternamente riposa
sulla croce di legno,
infissa nel cuore
della tempesta.







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