venerdì 25 settembre 2015

Un Morso nel Gelo

di Sandro D. Fossemò



Nelle segrete
del castello abbandonato,
la mia eterna compagna
viene pugnalata
da un freddo acuto
e penetrante.
Quell'anima dannata
spera di fuggire in un varco
nella pietra nascosta,
tra foglie e rami irti di spine
che si aggrappano
a vecchie mura decadenti,
sotto un cielo scuro.
Quando le accarezzo il viso grazioso,
le lacrime di sofferenza gocciolano
tra le mie lunghe
e aguzze unghie maligne,
dove regna la morte deliziosa.
Le sue braccia d'avorio
tremano sotto il mio mantello
e mi stringono forte
al suo incantevole corpo,
avvolto da una seta d'epoca nero ebano.
Con i canini penetro il bianco seno
rapidamente,
con una tale amarezza
da essere un morso funesto.
Nel tormento del gelo,
mi scaldo e mi nutro
di vino rosso ardente.
Nella buia stanza della torre,
tra gli spettri di antiche candele,
la mia presenza incombe
come un demone alato
nelle glaciali tenebre,
immerse in una passione di ombre.
Durante la notte nevosa,
il veleno scende nelle vene
fino al cuore,
così tanto da indebolire
l'inquietante palpito dell’amore...

Una torcia infilata nella ragnatela
illumina con luce arcana
un' umida rosa rossa,
caduta vicino a un teschio posto
ai piedi di un dipinto su vetro,
consacrato agli dei inferi.
In quell'opera divina
vive nell'oltretomba un volto femminile,
con gli occhi cerulei
e le labbra macchiate di sangue.
E' lo specchio inabissato
nel buio senza tempo,
di una vampira dallo sguardo tetro.










                                         
                     Poesie per Halloween


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