I pupazzi di neve sorridono al freddo intenso,
senza il calore delle stelle.
Le renne trainano le slitte vicino al ghiaccio denso,
senza la guida di qualche ribelle .
Un mendicante vecchio e avvilito suona il flauto,
su un'arida strada di auto,
nonostante le sue mani ossute tremino al vento acuto.
Possa Dio mandare un angelo in suo aiuto.
Tra le ombre c'è un silenzio pietrificato,
in questo dicembre cupo e desolato.
Le ghirlande attendono sulla porta,
amici o parenti che a nessuno importa.
Nella sera della Vigilia ho il televisore spento,
per ascoltare il tintinnio delle campanelle d'argento.
Lo scampanellio m'immerge in un sogno musicale,
con i ghiaccioli e le rosse sfere dell'albero di Natale.
La chiesetta sui monti mi dona serenità,
come una lanterna nella profonda oscurità.
Il presepe e il canto
mi ricordano il mistero e l'antico incanto,
di una città santa piena di felicità.
La cometa della Natività lacera il buio
e fa brillare nel cielo qualcosa di reale,
con la lucentezza di un diamante regale.
Ulula tra gli alberi il lupo giunto dall'oriente,
ignaro che il suo urlo di morte
svanisce sul cristallo splendente.
Preparo la stanza per la Santa Notte
e mi addormento dopo aver bevuto
il vino della botte.
La gioiosa melodia delle campane dalle note d'oro
mi desta dal sonno nella fatale ora.
Il blu zaffiro pulsa dentro il mio cuore,
che batte tra quelle Pleiadi con nostalgia e con ardore.
Tra il verde smeraldo e gli addobbi
che luccicano come un tesoro
trovo una lettera con dentro una perla di grande valore.
Nell'armonia festosa di questa giostra,
non mi sento più nell'esilio della foresta.
Un pettirosso bussa alla finestra...
con la neve che decora il vetro biancastro.
Il lume della candela è rinato
e arde fino all'eternità in cui sono tornato.
Suonate campane festose.
Suonate, suonate gioiose.
Poesie per Natale
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