mercoledì 13 settembre 2017

Pubblicazione sulla rivista Hera n.6

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In edicola, in quesi giorni, trovate la preziosa rivista Hera (diretta da Enrico Baccarini) con un mio articolo sul controllo della realtà nel Windows.  Il mio punto di vista è che queste applicazioni connesse 
alla    "gestione dei dati"   non  si limitano solo  all'apprendimento o  all'archiviazione tecnica    dei    dati     ma   vanno  oltre, in  quanto organizzano la   "gestione della realtà",  perchè trasformano la percezione del mondo reale  in  un  insieme     di  dati  calcolabili per le  esigenze che ci vengono  indotte   dall'establishment ,    che   impone proprio  l'apologia  del tecnicismo  digitale  e  del  simulacro,  fino a  creare dipendenza e alienazione.
Purtroppo, la razionalità tecnologica ha trasformato tutto in dati da calcolo e di conseguenza i sistemi informatici amministrano in modo strumentale anche il reale, in una versione digitalizzata e virtuale.  Questi software chiusi inseriscono l'interazione multimediale della realtà all'interno dell'industria culturale, oppure  facilitano  un rapporto consumistico con la società con lo scopo d'intregrarci in un mondo fasullo, che imprigiona il fruitore del  sistema operativo in una dimensione virtuale che viene vissuta come reale, con il risultato di favorire omologazione e conformismo.
Sono software omologati per persone  perfettamente omologate e assimilate. Basta pensare ai nuovi supporti di realtà mista (la mixed reality) dove,nelle recenti versioni Windows, viene integrata la realtà virtuale con quella aumentata. Una fusione destinata a perfezionarsi sempre di più con il tempo con il grave pericolo di farci diventare sempre più incapaci di astenerci  da un'esistenza priva di simulazioni, che c'impedisce di comprendere un'informazione alternativa, legata a qualcosa di reale o concreto. Tutto ciò che chiude e manipola in modo subdolo la mente è causato da un sistema iperreale che provoca  una forma di violenza psicologica fortissima, perchè priva l'individuo di un rapporto autonomo e libero con la realtà in modo inconsapevole.E' come se fossimo vittime di un sistema gestionale che ci gestisce all'interno di un mondo amministrato e virtualizzato, quando invece dobbiamo essere noi a gestire l'informazione, soprattutto per uno scopo cognitivo e non per aderire a un determinato stile di vita. 


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