venerdì 15 aprile 2016

Pubblicazione di Terrore Cosmico e citazione su tesi di laurea.


     
 L'importantissima rivista "PUNTOZERO" ha pubblicato il mio saggio dal titolo "Il Terrore Cosmico da Poe a Lovecraft". L'articolo ospita anche una mia illustrazione in "digital art" dedicata al racconto "Metzengerstein 
   Questa ricerca confronta la diversità e la conformità tra  Lovecraft e Poe riguardo al "Terrore Cosmico" nella letteratura fantastica e fantascientifica che i due geniali autori hanno prodotto. Per Lovecraft (1890 - 1937) l'universo, in sintesi, è completamente folle e privo di una volontà divina. Da qui nasce la paura di una natura ignota e terribilmente caotica  capace di annientare e soggiogare la vita umana in qualsiasi momento. Dato che il cosmo è impassibile e avverso, l'umanità è prigioniera di una realtà terribile e inconoscibile dove nemmeno la razionalità o la tecnologia possono realmente proteggere l'esistenza dell'uomo.  In questo universo materialista,nichilista  e meccanicista il caos ha il sopravvento e di conseguenza prende piede il cosiddetto "terrore cosmico".Il pensiero di Lovecraft trae origine,in linea massima, dal positivismo e da Schopenhauer .   Il punto di vista di Poe (1809-1849) è invece simile in alcuni punti a quello di Lovecraft ma con un'interpretazione metafisica e da qui scaturisce la profonda differenza tra i due autori americani. Edgar Allan Poe, probabilmente, risente molto dell'influenza culturale relativa all'idealismo romantico tedesco e in base a questo sviluppa la propria attenzione in un terrore cosmico influenzato dalla volontà di Dio e inabissato  nel delirio dell'anima.


Citazione tesi di laurea




In una tesi di laurea in lettere e filosofia  e presentata da Agosto Alberto all'università di Torino (2011-2012) viene dedicata la nota n.52 al mio studio: "Prendo in prestito questo titolo dal saggio Il terrore cosmico da Poe a Lovecraft  di Sandro Domenico Fossemò. In questa parte del saggio, viene esposta la tesi lovecraftiana secondo cui «il progresso conoscitivo della scienza non ha eliminato la paura dell'ignoto ma, al contrario, ha provocato nuove fobie dovute alla scoperta di recenti enigmi cosmici» (Fossemò (2003) pag 12). Qui l'autore fornisce un'originale interpretazione di racconti come Cool Air (1926) e Herbert West, Reanimator  (1921-22). In particolare, quest'ultimo diviene una metafora dei terribili rischi di una scienza disumanizzata, divenuta esclusivamente funzionale, rischi che furono avvertiti anche da numerosi  intellettuali europei della Scuola di Francoforte (Walter Benjamin, Max Horkeimer e Theodor Adorno), ma non solo (ad esempio Martin Heidegger e Ghunter Anders). Per chi fosse interessato ad approfondire la questione, si veda Fossemò (2003) "
L'ottima rivista PuntoZero la trovate in questi giorni in edicola come allegato alla nota Nexus.


       

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